L’Olio dei Monti Iblei è riconosciuto da uno specifico disciplinare come Denominazione Origine Protetta DOP. Grazie a particolari condizioni climatiche, alle escursioni termiche derivate dallo scontro tra correnti provenienti dal mar Ionio e l’aria fresca dell’altipiano degli Iblei, l’oliva di questo territorio della Sicilia, forte e saporita, consente di ottenere un olio di elevatissimo pregio, fruttato e a bassa acidità, abbinamento perfetto per i piatti della cucina mediterranea.
Non a caso l’olio dei Monti Iblei ha ottenuto già da diversi anni numerosi riconoscimenti prestigiosi sia a livello nazionale che internazionale, affermandosi come uno degli oli extra vergini di oliva più apprezzati e premiati.
Per conoscere il segreto di tanto successo, abbiamo intervistato il primo redattore del Disciplinare della DOP Monti Iblei, uno dei massimi esperti in Sicilia di olio extravergine di oliva: il Dott. Ercole Aloe, agronomo e tecnico APO, Capo panel presso la CCIAA di Ragusa con un’esperienza pluridecennale in questo settore.
“Non esiste un olio dei Monti Iblei, ma esistono più oli dei Monti Iblei” – inizia precisando il dott. Aloe. E ci spiega subito il perché: “Nell’area degli Iblei si producono tre tipi di oli: un olio leggero ricavato dalle olive della varietà moresca o biancolilla, un olio fruttato medio ottenuto dalla varietà nocellara etnea e un olio fruttato intenso estratto dalla varietà tonda iblea.” E ci tiene a sottolineare che rare zone in Italia hanno la particolarità di avere così tante varietà da poter spaziare comodamente in ben tre gradazioni di intensità di fruttato di olio. Questo grazie anche al fatto che l’area degli Iblei dove si produce l’omonimo olio copre una vasta zona che ricade in tre province: Siracusa, Ragusa e Catania.
Ma quali sono i motivi di un così grande successo di questi oli?
Il dott. Aloe spiega – “La raccolta tardiva che si faceva in passato abbassava il livello del fruttato. Molti anni fa fui un pioniere nel suggerire agli olivicoltori degli Iblei di anticipare la raccolta, alcuni si fidarono e ottenemmo subito buoni risultati. Oggi la raccolta anticipata è una prassi consolidata che permette di alzare il livello del fruttato e la concentrazione di polifenoli, dando vita ad un olio extra vergine di oliva dal fruttato intenso, con chiari sentori di pomodoro e dal gusto armonico di amaro e piccante decisamente speziato. Naturalmente il protagonista principale di questo eccezionale livello di qualità è il territorio in cui ci troviamo e il tipo di terreno dove si coltivano i nostri ulivi” – prosegue – “ma anche l’aver rivoluzionato il sistema di raccolta, stoccaggio delle olive e soprattutto i sistemi di estrazione, passando da una spremitura a pressione, ormai decisamente superato, ad un sistema a centrifuga a due o tre fasi, e l’attenzione maniacale degli olivicoltori locali nel rispettare i tempi ottimali di gramolatura, e stoccaggio dell’olio danno la loro buona quota di contributo per l’ottenimento di un prodotto di qualità superiore”.
Quanto fa bene alla nostra salute l’olio degli Iblei?
“E’ un olio con un alta percentuale di acido oleico.” – precisa ancora il dott. Aloe – “Basti considerare che l’olio ottenuto dalla varietà tonda iblea contiene l’80% di acido oleico, quando la normativa prevede un range che va dal 40% all’80%.” E’ ormai risaputo che acido oleico è un grasso omega 9 ad azione anti-infiammatoria e ha un’azione immunitaria con effetti benefici anche sul metabolismo.
Lei che è un’esperto in questo settore, ci spieghi come avviene la certificazione.
“Esistono 3 tipi di certificazioni. La certificazione “DOP Monti Iblei” è volontaria e viene considerato il luogo di origine, l’utilizzo di varietà locali di olive, l’utilizzo di una trasformazione locale e l’annata di raccolta. La certificazione IGP è anch’essa volontaria e prende in considerazione 25 varietà siciliane di olive. Sia nella certificazione DOP che in quella IGP si esegue l’analisi organolettica e a seguire quella chimica. Naturalmente esiste anche la certificazione biologica che valuta tutto il ciclo produttivo, dalla raccolta alla trasformazione.”
In sintesi… qualità, varietà e un disciplinare rigoroso per una ricetta di successo che ha permesso a questi oli della Sicilia di meritarsi il giusto appellativo di “Oro degli Iblei”.
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